Un viaggio on the road in Islanda è un’esperienza incredibile da fare almeno una volta nella vita e i paesaggi di questa meravigliosa isola ai confini con il Circolo Polare Artico danno sicuramente il meglio di sè durante i mesi estivi, quando ghiaccciai e montagne innevate fanno da sfondo a distese di lupini in fiore.
Ma non fatevi ingannare dalla parola “Estate” perché il meteo islandese è capriccioso ed imprevedibile e nella nostra esperienza personale le tempeste di neve sono state più numerose dei giorni di sole: sull’Isola grava infatti una zona di bassa pressione permanente ribattezzata “Depressione d’Islanda” che la dice lunga su quello che troverete ad attendervi.
Il mese più caldo è quello di Luglio mentre a Giugno ed Agosto (mesi in cui inizia e finisce la breve Estate islandese) avrete bisogno di maglioni, calze pesanti e cappelli di lana, per affrontare i venti gelidi che spazzano continuamente l’Isola.
Una viaggio in Islanda è un viaggio fatto di trekking ed escursioni nella Natura e quindi la valigia sarà composta essenzialmente da capi tecnici adatti alle attività outdoor; d’altraparte la mia esigenza era anche e soprattutto quella di scattare foto in qualche modo evocative e quindi per me era essenziale indossare, durante queste attività all’aria aperta, qualcosa che fosse sì comodo ma anche “instagrammabile”.
Vediamo come ho risolto il problema!
– Scarpe.
Le scarpe da trekking erano il mio cruccio maggiore, soprattutto perché non ne possedevo un paio adatte alle rigide temperature islandesi e ad affrontare acquazzoni e tempeste di neve!
In mio soccorso è venuta Hanwag, azienda bavarese che produce artigianalmente, fin dal lontano 1921, scarpe da montagna robuste, praticamente indistruttibili perché risuolabili, comode ed esteticamente belle.
Io ho scelto gli scarponcini da trekking Hanwag Aotea Lady GTX con la nuova suola MICHELIN® V-ROUGH, adatti a lunghe camminate all’aria aperta ma anche all’utilizzo quotidiano nei mesi invernali e perfetti per completare gli outfit folk pensati per i miei giorni islandesi.
– Maglioni e capi spalla.
Come ormai sicuramente sapete non ho un buon feeling con i capi tecnici troppo sportivi e colorati e così per i miei outfit islandesi mi sono affidata a Fjällräven, scegliendo un maglione in lana merinos della linea High Coast (che prende il nome dalla spettacolare regione costiera che circonda la città natale dell’azienda, in Svezia) e un altro della linea Övik, con un pattern ispirato al folklore nordico.
Per il Signor G. ho scelto invece un maglione in lana riciclata della linea Greenland, che si ispira ai modelli disegnati su feedback degli alpinisti svedesi che presero parte ad una spedizione in Groenlandia nel 1966.
Come capo spalla ho optato infine per il mio fedele giacchino realizzato in SpinDye® (lo speciale poliestere riciclato messo a punto da Fjällräven) che mi aveva già accompagnata in Canada e durante la mia avventura in Lapponia.
Il modello rosso scuro con cappuccio non è attualmente disponibile ma ne potete trovare uno molto simile qui.
– Pantaloni:
Ho utilizzato i pantaloni da trekking solo quando è stato strettamente necessario e mi sono affidata ancora una volta a Fjällräven e ai suoi fantastici trekking thigts, vere e proprie pantacalze da trekking robuste e comode, perfette per affrontare qualsiasi condizione climatica.
Per tutte le altre occasioni ho invece optato per gonne dal sapore folk da indossare con calze rigorosamente termiche: ebbene sì, l’Estate islandese è così gelida che perfino una come me, che indossa le calze non più di un mese l’anno, ha dovuto chinare il capo e rassegnarsi all’inevitabile!
– Cappelli & Co.:
In molte di queste foto io e il Signor G. indossiamo un cappello di feltro (un modello vintage per me e uno Stetson per lui) ma anche qui non lasciatevi ingannare perché c’è una bella differenza tra Instagram e la realtà: in Islanda tira sempre un vento gelido e feroce e l’unico modo per proteggersi è infilarsi in testa una cuffia di lana o un colbacco, con buona pace della stagione estiva e delle distese di fiori!
Prima di partire avevo letto su alcuni blog che anche sciarpe e guanti erano essenziali ma ho pensato “figuriamoci… i guanti a Giugno?” decidendo scioccamente di non portarli.
Ebbene durante il whale watching ho sofferto più freddo che durante la mia esperienza invernale in Lapponia e verso la fine dell’escursione in barca avevo le mani così assiderate che non ero neppure più in grado di utilizzare la GoPro! Quindi amiche mie vi consiglio di cuore di portarvi un paio di guanti (possibilmente tecnici perché quelli carini di lana o di pelle che usiamo negli Inverni Italiani non servirebbero a niente!).
Spero di non avervi spaventate o dissuase dall’idea di programmare un viaggio in Islanda perché è un Paese di una tale bellezza che nella mia personale classifica si piazza tra i primi 10 su 74 Paesi visitati: il mio consiglio è essenzialmente quello di preparare la vostra valigia come se foste dirette in Settimana Bianca e vedrete che sarà tutto perfetto!