Un’escursione imperdibile, se durante il vostro viaggio in Malesia deciderete di visitare l’isola di Langkawi, è quella che vi permetterà di trascorrere una giornata nel Parco Marino di Pulau Payar, l’unico della Malesia Occidentale.
Io mi sono affidata ancora una volta a Musement, la piattaforma online che permette di prenotare con pochi semplici click biglietti per i Musei ed esperienze di ogni genere in giro per il Mondo.
Anche questa volta, come era già successo pochi mesi fa per la visita alle miniere di Wieliczka in Polonia, ho scelto un’escursione comprensiva di pick up e drop off in hotel ed ancora una volta ho vissuto un’esperienza super positiva.
Di buon mattino sono stata prelevata in hotel dal mio autista ed accompagnata fino al Kuah Jetty dove mi sono imbarcata alla volta dell’isoletta di Pulau Payar, che sorge circa 30 km a Sud-Est di Langkawi.
Dopo 45 minuti circa di barca veloce sono finalmente giunta a destinazione, attraccando direttamente sul molo della piattaforma galleggiante attrezzata per lo snorkeling e le immersioni che sorge poco distante dalla costa, e ad attendermi ho trovato lo spettacolo incredibile di una laguna color giada brillante popolata da migliaia di meravigliose creature marine.
Tutto è organizzato nei minimi dettagli: appena arrivati gli addetti vi assegneranno un tavolo dove potrete lasciare le vostre cose e dove consumerete il pranzo a buffet all’orario che preferite e provvederanno ad informarvi su quello che potete e non potete fare.
A disposizione degli ospiti ci sono bagni, spogliatoi, cassette di sicurezza dove custodire eventuali oggetti di valore e un banco per il noleggio dell’attrezzatura subacquea: giubbetti salvagente, maschere e boccagli si possono noleggiare senza costi aggiuntivi mentre dovrete pagare una piccola fee per le maschere easybreath e per le action cameras.
A pagamento è possibile anche sperimentare il diving e fare uno snorkeling guidato al di fuori del coral garden che circonda la piattaforma galleggiante.
Per i meno avventurosi ci sono una stanza subacquea trasparente dove scendere ad osservare la vita marina, una piccola piattaforma che vi permetterà di osservare da vicino i pesci e un servizio di navetta fino alla vicina spiaggia: possiamo quindi dire che un’escursione a Pulau Payar è alla portata di tutti, anche di chi non è in grado di nuotare e fare snorkeling.
D’altra parte purtroppo la tendenza a rendere ogni tipo di esperienza accessibile ad ogni categoria di persone, spesso crea danni gravi, se non irreparabili, alla Natura: ho visto con i miei occhi Cinesi incapaci di nuotare arrancare in acqua aggrappandosi alle recinzioni galleggianti e trascinarsi fino alla spiaggia calpestando i coralli o arrampicandocisi addirittura sopra per riprendere fiato, fregandosene bellamente dei richiami del personale della piattaforma galleggiante e pure dei miei insulti.
Questa cosa tristissima mi ha fatta davvero arrabbiare, amareggiando una giornata altrimenti perfetta: a causa delle mie “fobie respiratorie” ho scoperto lo snorkeling davvero tardi, trascorrendo metà della mia vita senza avere il coraggio di mettere la testa sott’acqua e ora che ho finalmente superato le mie paure non c’è attività al mondo che io ami di più o che possa rendermi più felice di osservare da vicino questo mondo magico e per lo più misterioso.
Non riesco quindi a capacitarmi di come un essere umano possa essere così gretto e ignorante da calpestare un corallo senza preoccuparsi della sua fragilità anche dopo che gli è stato spiegato dettagliatamente (e nella sua lingua madre) che è severamente vietato toccare o danneggiare in qualsiasi modo la barriera corallina!
Non so come la pensate voi ma io credo che la globalizzazione e la possibilità per chiunque di andare ovunque non sia poi questa gran cosa!
Detto questo torniamo alla cronaca della mia escursione con Musement a Pulau Payar: appena arrivata ho subito inforcato la mia fedele Subea e, GoPro alla mano, mi sono tuffata nel blu, rimanendo letteralmente a bocca aperta.
E’ bastato allontanarmi di una decina di metri dalla piattaforma affollata per ritrovarmi completamente sola tra i coralli e le spugne, inseguendo enormi pesci pappagallo color rosa e turchese ed incantandomi davanti alle evoluzioni dei pesci pagliaccio in mezzo agli anemoni di mare.
Se i coralli hanno colori meno stupefacenti di quelli di El Nido devo dire che la quantità e varietà di pesci che si possono osservare a Pulau Payar è davvero notevole, pensate che ho perfino avvistato due piccoli squali pinna nera!
Dopo aver trascorso in acqua qualcosa come 4 ore ed essermi ustionata tutta la parte posteriore del corpo nonostante la protezione 50 (il sole a quelle latitudini è davvero assassino, quindi attrezzarsi con maglietta e leggings con protezione anti-UV potrebbe essere una buona idea!) è arrivato il momento di salutare a malincuore i miei amati pesci e di fare il viaggio a ritroso per essere depositata, esattamente 8 ore dopo la partenza, all’ingresso del mio hotel.
L’esperienza è stata nel complesso perfetta quindi, se vi ritroverete nel corso dei vostri viaggi in giro per il Mondo a visitare l’isola di Langkawi, vi raccomando di affidarvi a Musement per la vostra escursione a Pulau Payar!
ah giá…la miracolosa medicina cinese che crede che il corno di rinoceronte aiuti la potenza sessuale….roba da Medioevo 🙁
Quello che mi lascia esterefatta é la gente in Europa che crede che tutto quello che suona “alternativo” tipo la madicina cinese, sia positivo, ridicoli !
Hai ragione! Purtroppo buona parte delle persone in Europa non si rende conto che gli “ingredienti” della medicina cinese sono in gran parte pezzi di animali che a causa di presunti poteri miracolosi sono sottoposti a trattamenti atroci (vedi fattorie della bile!) o ridotti sull’orlo dell’estinzione (vedi rinoceronti o pangolini!).
Pensa che in Malesia ho fatto un piccolo trekking nella foresta e il Naturalista che ci ha fatto da guida ha mostrato alcuni insetti solo alla fine del percorso ai pochi ospiti occidentali presenti, spiegandoci che se li avesse fatti vedere ai Cinesi e Taiwanesi se li sarebbero presi e messi in valigia perché li utilizzano nella medicina tradizionale!
Purtroppo carissima confermi quello che ho vissuto io con i Cinesi!
Situazione: parco naturale con stelle marine in un’isola della Cambogia e loro che fanno? Arrivano in massa tipo invasione barbarica e si mettono in riva al mare, raccolgono decine di stelle marine, se le appoggiano ovunque sul corpo e si mettono a sparare selfie a tutto spiano! Ero inferocita…vai a spiegargli che fuori dall’ acqua non sopravvivono, che é un parco naturale, che se tutti facessero come loro in due anni le stelle marine saranno solo un ricordo…alle mie urla mi guardavano attoniti e le riponevano in acqua.
Oltretutto quando se ne sono andati hanno lasciato monnezza a non finire. Bäh
E’ allucinante! Ovunque vadano arrivano (come hai giustamente scritto tu), tipo invasione barbarica ed iniziano a fare danni a non finire!
Considera che quando siamo arrivati sulla piattaforma galleggiante hanno fatto un briefing in CINESE per spiegargli come comportarsi… ma loro niente!
Non capiscono manco se glielo spieghi nella loro lingua!
Io sembravo una pazza: quando li ho visti camminare e mettersi in piedi sui coralli per riprendere fiato e farsi i selfie ho iniziato ad urlargli contro come un’aquila e questi mi guardavano come degli idioti ridendo e facendo la V con le dita.
Io temo che neppure tra 50 anni inizieranno a comportarsi in maniera civile e a smettere di sterminare animali (anche in via di estinzione) per le loro credenze ridicole.
Che tristezza 🙁