#mytravels. Casa Burano e la Tenuta Venissa.


Dopo 100 giorni esatti sono finalmente tornata a viaggiare e non avrei potuto scegliere una destinazione migliore di Burano come meta per il mio primo viaggio post Covid19!
Questa isola coloratissima e piena di luce a poco più di mezz’ora di vaporetto dalla romantica Venezia, è una vera e propria oasi di pace e tranquillità e sembra appena uscita da un libro di fiabe con i suoi pittoreschi canali, le sue casette dipinte nei colori dell’arcobaleno, i suoi merletti e i suoi pescatori.
Ho scelto come compagna di viaggio per questa piccola escapade fatta di chiacchiere, relax e buon cibo una delle mie  amiche del cuore ed è stato per entrambe amore a prima vista non colo con l’isola, ma anche con Casa Burano, una residenza diffusa di 12 camere ospitate in 4 coloratissime casette nel cuore di questo borgo marinaro.
Leggenda vuole che le case siano state dipinte a colori vivaci per permettere ai pescatori di scorgerle anche dal mare, durante quegli inverni grigi e nebbiosi che trasformano la laguna in un paesaggio ovattato ed incolore, e qui il tempo  sembra essersi letteralmente fermato in un passato romantico fatto di scorci pittoreschi e di atmosfere sognanti.
Le camere e le suite di Casa Burano sono accoglienti, semplici ed essenziali, rigorosamente a tinte neutre per fare da cornice alla luce e ai colori del borgo che entrano prepotentemente dalle finestre affacciate sui canali.
Troverete ad attendervi mobili e lampade di design dei migliori artigiani del Triveneto e bagni confortevoli e scenografici con grandi vasche  e rain showers.

Per la colazione ci si sposta alla Tenuta Venissa, l’incantevole wine resort membro di Romantik Hotels and Restaurants ospitato sulla contigua isola di Mazzorbo.
Al mattino, prima che i turisti arrivino da Venezia per la loro gita giornaliera, a Burano si respira un’atmosfera speciale e la breve passeggiata tra le calli fino al ponte che collega Burano a Mazzorbo vi riempirà di meraviglia, specialmente in questa stagione, con le finestre che sono un tripudio di fiori e i giardini traboccanti di rose e gelsomini.
Attraversato il ponte un cancello vi condurrà tra gli orti, i vigneti e i canali della Tenuta Venissa: un piccolo scrigno bucolico nel cuore della Laguna che ospita un wine resort davvero speciale con le sue 5 camere, i suoi vitigni antichi e la sua cucina gourmet.
La colazione à la carte si gusta nel portico tra gli alberi da frutto e le lavande in fiore.
Ad aspettarvi troverete pan brioche appena sfornato con burro montato e marmellate rigorosamente homemade, piccoli croissant, pane fragrante, salumi del territorio, yogurt fatto in casa, tè in foglia servito in piccole teiere giapponesi, omelette profumate con menta e finocchietto, centrifugati di frutta e verdura e ciliegie appena colte.


Tenuta Venissa è stata creata insieme al vino omonimo nel 2002 dalla famiglia Bisol (produttori di Prosecco a Valdobbiadene da 500 anni) ed è la celebrazione del vitigno autoctono Dorona, scoperto sulla vicina isola di Torcello.
L’acqua alta del 1966 aveva decretato la fine della storica produzione di vino in Laguna ma la scoperta di ben 88 vitigni autoctoni sopravvissuti (con un genoma ormai adattato al sodio) ha permesso di recuperare questo terroir unico al mondo e di produrre vini che non hanno eguali.
Le Isole di Burano, Torcello e Mazzorbo rappresentano la cosiddetta Venezia Nativa e un soggiorno alla Tenuta Venissa vi permetterà di vivere un’esperienza unica e di conoscere da vicino una viticultura eroica e fragile, in equilibrio tra terra e mare, dove il fenomeno estremo delle maree mette a dura prova la vite, ma conferisce ai vini un carattere unico.


Anche la cucina del Ristorante Venissa e dell’Osteria Contemporanea si ispira all’equilibrio degli elementi naturali e ai prodotti pregiati di questo territorio fatto di acqua, orti e frutteti.

Ai fornelli ci sono Chiara Pavan e Francesco Brutto con i loro piatti vicini alla Natura, che esaltano i prodotti locali e, pur ispirandosi alla tradizione, diventano essenziali e lineari.
Una cucina ecologica la loro, dove non trovano posto le carni rosse e i pesci pregiati da pesca intensiva ma dove a farla da padrone sono i prodotti di nicchia dell’ecosistema lagunare e tutto quello che viene coltivato in prima persona dagli Chef negli orti e nel giardino degli odori della Tenuta.
Al Ristorante (1 stella Michelin) vi aspettano indimenticabili percorsi gustativi a sorpresa, mentre all’Osteria Contemporanea troverete menù easy e moderni, in un’atmosfera altrettanto romantica ma più informale.
Altamente consigliato il wine pairing per vivere una wine experience che è un vero e proprio viaggio tra i territori vitivinicoli del Veneto: dai colli Euganei con i vini vulcanici di Maeli, a Valdobbiadene, terra del Prosecco dove la famiglia Bisol produce vini da secoli, fino alle Dolomiti dove vengono coltivati viti a 1350 metri sul livello del mare.
E poi ovviamente il territorio lagunare dove Tenuta Venissa custodisce, tra acqua e mura medioevali, la Vigna Murata, ovvero l’ultima vigna di Dorona di Venezia.


Da questo vigneto di poco più di un ettaro si ricavano due vini: il Venusa bianco e il Venissa, entrambi da uve 100% Dorona.
La vigna ha una resa bassissima, 35/40 quintali per un solo ettaro, che significa non più di due o tre grappoli per ogni pianta.
7 giorni di macerazione sulle bucce e due anni in cemento sono la ricetta del Venusa bianco, mentre i grappoli più belli di Dorona, raccolti all’inizio di Settembre, daranno vita al pregiato Venissa.
Un procedimento particolare (con i grappoli appena colti sistemati in cassettine con cellophane e ghiaccio secco) impedisce all’uva di ossidare e ossigenare, conservandone intatta tutta la mineralità.
Questo vino prezioso dai sentori di camomilla essiccata, mandorla e pesca disidratata necessita di 30 giorni di macerazione sulle bucce e 4 anni in cemento ed è custodito in scrigni di vetro rigorosamente numerati: bottiglie ideate da Giovanni Moretti con l’etichetta che cede il posto ad una foglia d’oro zecchino realizzata nel laboratorio artigianale Berta Battiloro.
Da un’altra isola sperduta della Laguna, quella di santa Caterina, e da un vigneto di oltre 40 anni un tempo dimenticato, proviene infine il Venusa Rosso, dove due vitigni internazionali come il Merlot e il Cabernet Sauvignon trovano un’espressione totalmente nuova che nasce anch’essa dal magico equilibrio tra terra, acqua e sale.


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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