#mytravels. L’Azor Hotel di Ponta Delgada.


L’Azor Hotel è il primo 5 stelle di Ponta Delgada e noi l’abbiamo amato perché non è un semplice albergo di lusso, ma un hotel che mantiene in ogni dettaglio una forte connessione con il territorio dell’Isola e con l’Oceano.
L’hotel sorge a 6 Km dall’Aeroporto João Paulo II e a meno di 1 km dal centro della città e si affaccia sulla Marina, offrendo da ogni camera e dal rooftop una vista spettacolare.
Le camere sono moderne, spaziose e confortevoli: ognuna ha una terrazza che si affaccia sul mare e una scenografica sala da bagno con walking-in shower e toilet separata.
Le nuove procedure anti Covid-19, che sono molto rigide in tutto il Portogallo, non hanno sciupato l’atmosfera friendly e rilassata che troverete all’arrivo con uno staff sorridente (dietro alle mascherine) e super disponibile, che vi fornirà tantissimi consigli preziosi per il vostro soggiorno sull’Isola (compresa l’identificazione di tutti gli Instagram spot misteriosi che avete salvato nel vostro cellulare e che non vedete l’ora di fotografare!).

Ad accogliervi in camera troverete una scatola in legno con i cioccolatini artigianali preparati dallo staff di A Terra, il ristorante gourmet che è uno dei punti di forza dell’albergo.
Qui il cibo è una cosa seria, a partire dalle colazioni sontuose che, a richiesta, possono essere servite in camera free of charge e H24: gran parte dei prodotti sono locali, dal tè di Cha Gorreana (una delle due piantagioni dell’Isola che dovete assolutamente visitare, concedendovi una passeggiata tra le sue colline color smeraldo) ai formaggi, alle deliziose confetture di ananas delle Azzorre, fino al cestino dei pani rigorosamente homemade.
La lobby dell’Azor Hotel ospita invece “un Wine & Cheese corner” perfetto per concedersi un aperitivo assaggiando i meravigliosi vini vulcanici prodotti nell’Isola di Pico, accompagnati dai famosi formaggi isolani.
Ma per un’esperienza gourmet a tutto tondo e da ricordare, vi raccomando di concedervi almeno una cena da A Terra, un ristorante dal concept interessante che è un vero e proprio tributo ai sapori e alle tradizioni gastronomiche delle Azzorre e a tutte le materie prime eccezionali fornite dalle Isole.

Il risotrante, con la sua brigata di cucina capeggiata dallo Chef Claudio Pontes, privilegia tra i metodi di cottura il forno a legna e il Josper Grill, un particolare forno a brace professionale che riesce a dare il meglio di sé non solo nella cottura alla griglia, ma anche nella preparazione di frutti di mare, riso e verdure.
Oltre ai pesci e ai crostacei freschissimi dell’Oceano Atlantico e alle pregiate carni dell’Isola vi raccomando quindi di assaggiare i piatti a base di verdure alla brace che qui si trasformano, da semplici contorni, in un’indimenticabile esperienza sensoriale.
Un altro punto di forza dell’albergo, oltre alla Spa che usa prodotti 100% naturali e bio, è il rooftop panoramico al settimo piano, con piscina e cocktail bar.
Non c’è niente di meglio infatti, per concludere in bellezza una giornata in giro per l’Isola, di una nuotata e di un brindisi al tramonto.
I cocktail del Whale Watching Bar sono quanto di più originale si possa immaginare, declinati nel menu in base all’ingrediente principale (Plantation Rum o Gin in primis) e pensati per esaltare i prodotti locali o i profumi del mare.
Noi ad esempio abbiamo assaggiato il The Sailor a base di Gin locale, alghe e sale marino e l’Afternoon tea, un cocktail a base di Plantation Rum, basilico e ananas azoreane (pensate che un singolo frutto impiega addirittura due anni per crescere e maturare!), affumicato con chiodi di garofano e servito in una vera teiera giapponese.
Potete immaginare niente di più originale?!?


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.