#mytravels. L’Aquadulci Hotel di Chia.



Iniziamo dal nome.
Aquadulci, con il suo suono melodioso, altro non è se non il nome antico del luogo dove sorge l’hotel: a Chia, a due passi da una laguna popolata di fenicotteri rosa e da una delle più belle spiagge della Sardegna, con le dune di sabbia finissima, i ginepri secolari e le rocce granitiche che al tramonto si tingono di arancio ed oro.
L’hotel è immerso in un giardino mediterraneo che assomiglia al giardino dell’Eden con i suoi alberi di banano, le alte palme aggraziate, le pennellate infuocate dei cespugli di oleandro e bouganvillea e il profumo inebriante di lavanda ed elicriso.
Le camere e le Suites, spaziose e confortevoli, sono arredate con materiali naturali e colori tenui e sono impreziosite da tessuti, tappeti ed arazzi tradizionali.
Tutte o quasi hanno una terrazza o un patio privato che si affacciano sul giardino lussureggiante e sulla grande piscina e nessun dettaglio è lasciato al caso: dalle pantofole color asfodelo, ai profumati prodotti da bagno di Comfort Zone, alla comoda borsa da spiaggia che potrete utilizzare durante il soggiorno.
La cucina è strettamente legata al territorio e alle tradizioni dell’Isola: il buffet della colazione è elegante e perfettamente rispettoso dei rigidi protocolli covid e troverete ad attendervi centrifugati freschi, uova à la carte, focacce e golosi dolci homemade.
A cena potrete assaggiare piatti leggeri e gustosi preparati con i migliori prodotti della gastronomia sarda, la cui fama ha ormai varcato i confini dell’Isola: la fregola, la bottarga di Cabras, i pomodori di Pula, le paste fresche, la succulenta frutta di Domus de Maria, il prosciutto di Villagrande, i formaggi e naturalmente il pescato del giorno.


L’anima dell’Aquadulci è indubbiamente l’acqua: quella della laguna, che costeggerete camminando su una passerella di legno, ammirando i timidi fenicotteri ed inebriandovi dei profumi della macchia mediterranea e quella del mare, che qui è di una bellezza indescrivibile.
La spiaggia su cui si affaccia l’albergo è quella di Su Giudeo, una distesa infinita di sabbia dorata lambita da acque cristalline che, quando il maestrale spazza la costa, si trasformano in un vero e proprio paradiso per i surfisti.
Proseguendo verso sinistra potrete raggiungere la Torre di Chia, le lagune di Su Stangioni de su Sali e S’Acqua Ucci, habitat di molte specie migratorie, la bellissima Cala del Morto e la spiaggetta di Su Coldorinu, con l’isola omonima dove si possono ancora ammirare i resti di Bithia, un’antica e misteriosa città nuragica abitata in epoca fenicio-punica e romana.
Per sfuggire al Maestrale noi abbiamo invece deciso di rifugiarci a Cala Cipolla, una perfetta mezzaluna di sabbia bianca circondata da rocce granitiche.
Da qui, camminando tra la fitta macchia mediterranea, si può raggiungere a piedi il Faro di Capo Spartivento e godere di un panorama mozzafiato.
Ma gli scorci spettacolari lungo questo tratto di costa sono pressoché infiniti e, se deciderete di spostarvi in macchina verso il porticciolo di Teulada, sarà un vero e proprio tripudio di costoni rocciosi che si gettano nelle acque scintillanti, di antiche torri di guardia e di calette segrete color acquamarina.
Due sono le soste imperdibili durante l’itinerario: lo spettacolare Capo Malfatano e la spiaggia di Tuerredda, una delle più rinomate della zona con acque turchesi relativamente calme anche nei giorni più ventosi.


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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