L’ultima tappa di un mese molto movimentato (con 5 destinazioni di viaggio e 6 voli aerei in tre settimane) è stata la Sicilia sud-orientale, con la Val di Noto, cuore della celebre architettura barocca e terroir votato alla produzione di grandi vini.
Così, in un rovente week end di inizio Luglio, ci siamo concessi una fuga nella romantica campagna ragusana, in un relais di charme ospitato in un Baglio, le cui origini risalgono addirittura al 600: 12 camere e 10 ettari di vigne, frutteti ed orti rigorosamente biologici cinti nell’abbraccio protettivo di antiche mura a secco e, ad accogliere gli ospiti, un’atmosfera semplice e al tempo stesso ricercata, che celebra la Natura attraverso le sue tradizioni rurali.
Al Baglio Occhipinti non troverete ostentazione ma un lusso fatto di piccoli dettagli, di ritmi lenti, di gesti semplici, di buon cibo ed ottimo vino, prodotto ancora oggi come centinatia di anni fa in una Tenuta che conserva ancora un antico Palmento con le fosse calcaree un tempo utilizzate per la raccolta dei mosti.
La Natura non fa semplicemente da sfondo ma diventa protagonista in questa residenza di campagna che sembra quasi sospesa nel tempo e che è la tappa ideale per una pausa rilassante e rigenerante durante il più classico dei Grand Tour, alla scoperta delle bellezze artistiche ed architettoniche del nostro Bel Paese.
Oggetti della tradizione contadina, mobili d’epoca, antiche maioliche, pezzi d’antiquariato, lavabi in pietra e colori tenui vi attendono nelle camere semplici ed accoglienti, dove non troverete TV o frigobar ma caraffe d’acqua fresca, frutta appena raccolta, vasi pieni di fiori di campo e rose, prodotti da bagno a base di piante officinali siciliane e saponi bio fatti in casa.
La colazione è servita in giardino, all’ombra degli antichi ulivi, ed è un trionfo di prodotti biologici rigorosamente a km zero: la frutta appena raccolta, le marmellate di arance, limone e mandarino, il latte di mandorle (fatto con le mandorle del Baglio!), il miele artigianale, le spremute fresche, il burro di fattoria, le torte fatte in casa, il pane a lievitazione naturale preparato con farine di grani antichi, il Pecorino Primosale di Vittoria, il Caciocavallo Ragusano DOP, le uova fresche e le classiche brioche col tuppo vi daranno il buongiorno insieme ai profumi, ai suoni e alla luce accecante dell’Estate siciliana.
Gli ospiti più pigri potranno trascorrere la mattinata oziando a bordo piscina, all’ombra di alberi di arance, fichi e melograno, mentre gli appassionati di arte ed architettura avranno solo l’imbarazzo della scelta tra Ragusa Ibla, Noto, Scicli, Modica o Caltagirone.
La piscina, che offre refrigerio nella calura estiva ed è aperta senza vincoli di orario, si integra perfettamente con l’agrumeto e l’hortus conclusus, ha un bordo in pietra naturale realizzato da artigiani locali ed è depurata con il sale per ridurre l’uso di cloro.
Gli appassionati di vino potranno dedicare una giornata alla visita dell’azienda vinicola COS di Giusto Occhipinti e dell’Azienda Agricola Arianna Occhipinti: il Baglio sorge infatti all’interno del terroir dell’unica DOCG siciliana, il Cerasuolo di Vittoria, un territorio aspro e scenografico che si estende dalle colline al mare e che alterna i vigneti agli uliveti centenari e agli alberi di carrubo.
La cena è un’altra delle numerose esperienze multi-sensoriali che potrete vivere soggiornando al Baglio Occhipinti ed è anche un piccolo rituale raffinato da celebrare rigorosamente a lume di candela, con tovaglie di lino e argenteria di famiglia, in un angolo raccolto del giardino (tra muretti a secco, fichi d’india ed alberi secolari) o con vista sulla piscina e sui tramonti infuocati dell’Isola.
Il menù, che cambia ogni giorno, prevede un percorso di 4 portate alla scoperta delle tradizioni gastronomiche siciliane con protagonisti assoluti i prodotti biologici del Baglio.
Anche qui sono i piccoli dettagli a fare la differenza, come il cestino del pane di grani antichi presentato con foglie di salvia e spighette di lavanda, l’acqua aromatizzata con i limoni dell’agrumeto centenario o l’olio di Tonda Iblea, cultivar autoctona siciliana.
La carta dei vini propone un percorso radicale ed assolutamente originale con vini naturali (uve biologiche, fermentazione spontanea dei mosti, nessun procedimento invasivo) per lo più Siciliani: scoprirete vitigni autoctoni, vini in anfora e marsala ricercati che coroneranno la vostra esperienza eno-gastronomica in terra siciliana.