Se il mio primo viaggio in Giordania nel Dicembre del 2019 era stato interamente dedicato alla città nabatea di Petra e al deserto del Wadi Rum, questo secondo viaggio (in collaborazione con Jordan Tourism Board, per promuovere la ripresa del turismo nel Paese dopo la pandemia) mi ha portata a scoprire la capitale, le antiche città romane, le rovine ellenistiche, i luoghi sacri alla cristianità e l’artigianato locale, in un itinerario ricco di bellezza ed intense emozioni.
Il mio consiglio, per non trasformare il viaggio in una corsa contro il tempo e per non sottoporvi a quotidiane levatacce mattutine, è quello di dedicare a questo itinerario almeno 4 o 5 giorni: così avrete il tempo di apprezzare ogni dettaglio e di godere al meglio non solo della stupefacente bellezza di questo Paese, ma anche dell’ospitalità dei suoi abitanti, del cibo delizioso e di quel clima mite, che fa della Giordania una destinazione ideale anche durante l’Autunno o la fine dell’Inverno Europeo.
♥ Gadara.
La prima tappa di questo itinerario ci ha portati verso Nord, al confine con Israele per scoprire Umm Qays, ovvero l’antica città di Gadara.
Abbarbicata su un’altura sovrastante la Valle del Giordano e il Lago di Tiberiade, le rovine di questa antica città della Decapoli vantano uno spettacolare teatro di basalto nero, una strada ornata di colonne e una basilica con un cortile disseminato di sarcofaghi neri riccamente decorati.
Benché le rovine di Gadara siano molto meno spettacolari di quelle di Jerash a causa di uno stato di conservazione inferiore, il sito (che dà il meglio di sé nel periodo delle fioriture primaverili) ha un grande fascino soprattutto perché offre ai visitatori un panorama pressoché unico che si affaccia sul territorio di quattro Paesi (Giordania, Siria, Israele e Palestina) e per essere diventato meta di pellegrinaggio sia per i Cristiani che per i Palestinesi.
♥ Un’esperienza di turismo sostenibile con Baraka Destinations.
Per interagire con la comunità locale, scoprendone usi, costumi, artigianato e gastronomia prenotate una delle esperienze di Baraka Destinations.
Potete scegliere tra una cooking class, un trekking, un’attività di foraging o di raccolta del miele e molto altro.
Baraka promuove il turismo rurale ed offre esperienze autentiche in destinazioni secondarie lasciate indietro dagli itinerari classici del turismo di massa, con il minimo impatto sull’ambiente circostante ma un impatto molto positivo sulla popolazione locale che potrà interagire con i viaggiatori più curiosi ed esigenti.
Noi abbiamo fatto un piccolo workshop, ci siamo fatti leggere i fondi del caffé ed abbiamo gustato una colazione tradizionale deliziosa, preparata con prodotti biologici e a km zero.
♥ Jerash.
Esattamente come la città di Petra anche una visita delle rovine di Jerash vale da sola un viaggio in Giordania.
I resti dell’antica Atiochia sul Fiume d’Oro vi lasceranno letteralmente a bocca aperta: crocevia di commerci e culture, la città fu fondata poco dopo la morte di Alessandro Magno e prosperò fino al al 1747 quando fu in gran parte rasa al suolo da un terribile terremoto.
Il Foro ovale con i suoi colonnati splendidamente conservati, l’arco di Adriano, il grandioso e pressoché intatto Teatro del Sud costruito dall’Imperatore Domiziano, il piccolo e suggestivo Teatro del Nord, il tempio di Artemide con le sue colonne corinzie, i resti delle cattedrali bizantine con i mosaici policromi, la Porta Meridionale, il Cardo Massimo con le sue 500 colonne e il Ninfeo con la sua monumentale fontana sono i siti di maggiore bellezza, ma la città intera merita almeno una giornata di tempo per poter essere ammirata e fotografata come si deve.
♥ Al-Salt e Iraq al Amir.
Al-Salt, l’antica capitale della Giordania, sorge ad Ovest di Amman ed è il sesto sito giordano Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Le tradizionali case gialle (costruite utilizzando una pietra molto resistente estratta dalle cave locali) un mercato vivace e colorato, piccoli ristoranti e caffè caratteristici ne fanno una meta ideale per trascorrere qualche ora alla scoperta di una destinazione ancora snobbata dal turismo di massa e celebre per la sua storica cultura dell’accoglienza.
La città, strategicamente posizionata lungo la via che collegava Amman a Gerusalemme, ha sempre visto convivere pacificamente cristiani e musulmani e non è mai stata divisa in quartieri distinti in base alla fede religiosa, distinguendosi per la sua cultura dell’inclusione.
♥Le esperienze di turismo sostenibile nei dintorni di Al-Salt.
Prima di visitare Al- Salt ci siamo fermati a fare colazione a Bait Um Omar, ospiti di una cooperativa femminile dove vengono prodotti sottaceti e confetture e dove abbiamo potuto gustare molti deliziosi prodotti locali, assaggiando una delle migliori omelette di sempre e un particolarissimo pane fatto in casa.
Qui è venuta in visita anche la Regina di Giordania, amatissima dalla popolazione locale e non solo!
Per pranzo invece siamo stati ospiti della cooperativa femminile Iraq Amir Women’s Project.
Qui donne e ragazze locali producono oggetti artigianali di rara bellezza: quaderni di carta fatta a mano abbelliti da foglie e fiori, delicate ceramiche e saponi artigianali.
Visitare i laboratori, conoscere le storie di queste ragazze e gustare un delizioso pranzo locale seduti sotto agli ombrosi ed accoglienti portici è stata un’esperienza bellissima che vi consiglio di cuore!
Ad Iraq al Amir si possono visitare alcune antiche grotte e le rovine di un castello che risale al II secolo a.C. ed è un bellissimo esempio di contaminazione tra l’arte ellenistica e quella persiana.
♥ Il Monte Nebo.
Il Monte Nebo è uno dei luoghi sacri per eccellenza della Cristianità perché, secondo la tradizione ebraica e cristiana, proprio qui fu sepolto Mosè, dopo aver avuto una visione della Terra Santa concessa da Dio agli Ebrei.
Sulla vetta di questa montagna nel 1933 sono stati scoperti i resti di una chiesa edificata probabilmente nella seconda metà del quarto secolo ed oggi si possono ammirare i resti di spettacolari mosaici policromi risalenti a vari periodi storici.
Nel giardino che circonda il sito archeologico si può ammirare l’albero di ulivo piantato il 19 marzo del 2000 da Papa Giovanni Paolo II, durante i suo pellegrinaggio in Terra Santa, e il Monumento del Serpente d’Ottone, creato dall’artista italiano Giovanni Fantoni per simboleggiare il serpente forgiato da Mosè nel deserto.
♥L’arte del mosaico.
Dopo aver visitato il sito archeologico fate una sosta per ammirare i mosaici prodotti nella vicina cooperativa, che si occupa di insegnare un mestiere a ragazzi e ragazze con disabilità fisiche, tramandando nel tempo le tradizioni e l’artigianato artistico locale.
Salve carissima,
tutte queste escursioni sono possibili partendo come base da Ammam?
Grazie mille
Nadia