Lo scorso Dicembre siamo finalmente tornati in Asia dopo quasi due anni, scegliendo come destinazione di viaggio la Thailandia, uno dei pochi Paesi del Sud-Est asiatico aperti al turismo senza richiedere un periodo di quarantena.
Noi siamo entrati il 22 Dicembre a Phuket con lo schema “Test and Go” che è stato poi repentinamente stoppato a causa della variante Ommicron.
La bella notizia è che da oggi 1 Febbraio è di nuovo possibile registrarsi per entrare nel Paese con questo schema che permette ai viaggiatori “fully vaccinated” di muoversi a proprio piacimento in qualsiasi destinazione, dopo aver fatto un tampone molecolare all’arrivo.
Registrarsi per il Test and Go richiede un po’ di scartoffie che nascondono qualche piccola insidia, quindi ecco la mia mini-guida dedicata.
Chi può entrare in Thailandia con lo schema Test and Go?
– Dal 1 Febbraio tutti i viaggiatori vaccinati indipendentemente dal Paese di provenienza.
– E’ necessario entrare nel Paese per via aerea.
Fin qui sembra tutto molto semplice, ma (ovviamente c’è un ma!) per entrare in Thailandia avrete bisogno di un QR code denominato Thailand Pass che potrete ottenere registrandovi su questo sito.
Di quali documenti avrete bisogno per effettuare la registrazione ed ottenere il vostro Thailand Pass?
– Certificato vaccinale.
Dovrete caricare una foto del vostro EU Digital Covid Certificate (il formato PDF non viene accettato) che dimostri che avete ricevuto due dosi (o 1 nel caso di Johnson & Johnson) di un vaccino riconosciuto dal Ministero della Salute Thailandese.
La seconda dose deve essere stata somministrata almeno 14 giorni prima dell’ingresso nel Paese.
(Per ora non si fa alcun riferimento ad una eventuale terza dose).
– Assicurazione di viaggio.
Per entrare nel Paese vi serve un’assicurazione di viaggio con una copertura minima di 50.000 dollari.
Fate attenzione però perché, benché non sia obbligatorio ma solo consigliato sottoscrivere una polizza con un’assicurazione thailandese, ho letto su molti forum messaggi di viaggiatori disperati perché la loro pratica era stata rigettata a causa dell’assicurazione stipulata.
L’assicurazione che dovete fare se volete essere sicuri al 100% di ricevere il vostro pass è la AXA Sawasdee Thailand che vi rilascerà un certificato specifico che dovrete caricare quando compilerete il form per ottenere il vostro Thailand Pass.
Se avete già un’assicurazione sanitaria personale che copre anche il Covid19 o avete già sottoscritto un’assicurazione di viaggio italiana (magari una di quelle annuali) mettetevi il cuore in pace e rassegnatevi a sottoscrivere anche la AXA Sawasdee: costa circa 30 Euro e vi permetterà di ottenere velocemente il vostro Pass.
– Prenotazione in un hotel SHA+ per due notti, la prima e la quinta.
Non fate i furbi: vi sarà richiesta copia della prenotazione perché questi hotel avranno l’onere di organizzare i vostri tamponi nel giorno 1 e 5, quindi la prenotazione è una condizione imprescindibile per ottenere il Pass.
Che tipo di hotel sono gli SHA+?
Ci sono hotel SHA+ per tutte le tasche, dai più modesti ai resort da sogno.
Noi siamo stati ospiti di due resort del brand spagnolo Meliá.
Il Meliá Phuket Mai Khao e il Meliá Koh Samui sono due beach resort 5 stelle SHA+ che, oltre alle location spettacolari e alle sistemazioni lussuose ed esclusive, vi garantiranno un soggiorno in totale sicurezza e si occuperanno di prenotare i vostri tamponi e gestire i vostri transfer.
Inoltre, prenotando direttamente sul sito di Meliá Hotels, potrete usufruire di sconti molto interessanti per le vostre escapade invernali o per le vacanze estive del 2022.
Quanto tempo ci vuole per ottenere il Thailand Pass?
Il Signor G. l’ha ricevuto dopo 5 minuti, io dopo 2 giorni ma la procedura può richiedere fino a un massimo di 7 giorni, quindi muovetevi per tempo e non riducetevi all’ultimo minuto perché al momento del check-in la vostra compagnia aerea controllerà il Thailand Pass prima ancora dei passaporti, quindi se non lo avete ricevuto in tempo vi sarà negato l’imbarco.
I tamponi.
Ed ecco la nota dolente: benché lo schema Test and Go sia uno schema quarantine free purtroppo non vi esonera dall’adempimento più oneroso e più stressante, quello dei covid test.
Per godervi la vostra vacanza in Thailandia dovrete farne 4:
– Un PCR test che farete in Italia non più di 72 ore prima della partenza del vostro volo.
– Un PCR test che farete il vostro primo giorno in Thailandia.
Noi siamo entrati nel Paese atterrando all’aeroporto di Phuket e quindi abbiamo dovuto prenotare e pagare in anticipo (circa 60 Euro a persona) un tampone che abbiamo effettuato direttamente in aeroporto. Poi abbiamo raggiunto il nostro resort SHA+ e abbiamo atteso in camera l’esito del tampone che è arrivato dopo 6 ore.
Entrando nel Paese da un aeroporto diverso da quello di Phuket sarà invece il vostro hotel a gestire il primo tampone e dovrete quindi acquistare un pacchetto Test and Go comprensivo per l’appunto di test PCR, pernottamento e transfer dall’aeroporto all’hotel.
– Un PCR test da effettuare il quinto giorno di permanenza nel Paese, che sarà prenotato e gestito dal vostro hotel SHA+.
Sembra (ma non ho l’assoluta certezza) che questo secondo tampone sia a carico del governo Thailandese. Non ho certezze perché a Dicembre noi abbiamo ricevuto un self-kit per testarci da soli il quinto giorno, mentre purtroppo il nuovo schema Test and Go ha introdotto un nuovo tampone molecolare.
– Un test antigenico o un tampone molecolare per fare ritorno in Italia alla fine del vostro viaggio, da effettuarsi rispettivamente 24 o 72 ore prima del vostro volo.
I corridoi italiani covid free.
In teoria dall’Italia non si può ancora viaggiare verso la Thailandia per Turismo perché il Paese è tutt’ora inserito nella famigerata lista E, quella cioè che comprende tutti i Paesi extra Europei verso i quali si può viaggiare solo per “Lavoro, Salute o altre situazioni di Necessità”.
Perché scrivo “in teoria”?
Perché in nessuno degli aeroporti italiani da cui sono partita nel 2021 (Fiumicino, Ciampino, Perugia, Bologna e Bergamo) nessuno si è mai preoccupato di controllare se io stessi viaggiando per lavoro o per farmi una vacanza; e perché negli ultimi 7 mesi ho viaggiato in 5 Paesi inseriti in lista E (sempre per viaggi stampa o collaborazioni con hotel) ma non ho mai dovuto mostrare alla compagnia aerea o alla polizia di frontiera nessuna documentazione che certificasse che mi stavo muovendo per motivi lavorativi (anzi, quando sono partita per il Marocco al controllo passaporti mi è stata augurata una “buona vacanza”!).
Non lo sto scrivendo per polemizzare o per invitarvi a viaggiare dove vi pare e piace fregandovene della pandemia, ma solo per sottolineare l’assurdità di imporre regole sulle quali non si è in grado di esercitare nessun tipo di controllo.
Comunque per fortuna da oggi 1 Febbraio c’è una bella novità che riguarda la sola isola di Phuket (e non l’intera Thailandia, quindi scordatevi Bangkok o le altre bellissime isole), che è stata finalmente inserita in quell’elenco speciale di destinazioni tropicali denominate “corridoi turistici covid free”, che sono ritenute sicure dal nostro Ministero della Salute e verso le quali si può quindi viaggiare per Turismo, a patto però (fate attenzione a questo piccolo dettaglio) di affidarvi ad un tour operator italiano, che avrà non solo il compito di organizzare il viaggio, ma anche quello di gestire i vostri tamponi e le eventuali e malaugurate quarantene.
(Quarantene che sono già finite a Natale sulle prime pagine di molti giornali, con racconti da incubo che di sicuro non hanno fatto buona pubblicità alle destinazioni né hanno invogliato gli italiani a partire).
Il dettaglio del Tour Operator Italiano non è da sottovalutare perché tutte le destinazioni inserite nei c.d. “corridoi covid-free” fanno parte di Paesi inclusi nella lista E quindi, se volete fare “i turisti fai da te” organizzando il vostro viaggio in autonomia oppure appoggiandovi ad un tour operator locale piuttosto che a uno italiano, in teoria non lo potete fare o dovete comunque dimostrare di muovervi per le solite ragioni di “Lavoro, Salute o Necessità”.