#mytravels. Mkulumadzi Lodge by Robin Pope Safaris.


“I never knew of a morning in Africa when I woke up that I was not happy”.
Così scriveva Ernest Hemingway e, se avete viaggiato anche solo una volta nel continente Africano, conoscerete sicuramente quella sensazione che non ha uguali in nessun altro posto al mondo: quel senso di pace, di assoluta meraviglia, di comunione con la Natura e di beato isolamento che solo l’Africa può regalare.
E questo sarà tanto più vero quanto più lontana dagli itinerari battuti dal turismo sarà la destinazione che sceglierete per il vostro viaggio.
Noi abbiamo scelto il Malawi, un piccolo Paese incastonato tra il Mozambico, lo Zambia e la Tanzania, soprannominato “the warm Heart of Africa” e siamo rimasti letteralmente incantati dai suoi paesaggi stupefacenti e dalla bellezza primitiva ed incontaminata dei suoi parchi naturali.
La prima tappa del nostro viaggio è stata la Majete Wildlife Reserve, un Parco di 70.000 ettari nel cuore della Great Rift Valley con una bellissima storia di rinascita che vi racconterò presto, dove siamo stati ospiti del Mkulumadzi Lodge di Robin Pope Safaris.

Questo è uno dei due soli Lodge ospitati all’interno del Majete, è circondato da 7000 ettari di concessione privata e sorge in una location incredibile, alla confluenza di due fiumi, lo Shire e l’omonimo Mkulumadzi.
Arrivare qui, attraversare a piedi uno scenografico ponte sospeso sul fiume e soffermarsi per la prima volta ad ammirare il paesaggio nella liquida luce africana sarà come vivere un sogno ad occhi aperti, e forse torneranno anche a voi alla mente le parole usate da Gabriel Garcia Marquez nel suo capolavoro “Cent’anni di Solitudine” quando, per descrivere Macondo, ci racconta di “un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche”.
E sarà proprio un paesaggio preistorico ad accogliervi ed ammaliarvi con le levigate rocce granitiche, lo scrosciare incessante dello Shire River (che nasce dal lago Malawi ed attraversa tutto il Paese per gettarsi nel leggendario fiume Zambesi) ed il caratteristico bosco di miombo, punteggiato da grandi Star Chestnut africani dalla corteccia candida, da centenari leadwood dalle sagome scheletriche e da antichi e magnifici baobab (Mlambe nella musicale lingua Chichewa), alberi così maestosi che secondo una leggenda africana gli dei, invidiosi del loro splendore, cercarono di offuscarne la bellezza mettendoli a testa in giù, con le radici per aria.

Il Lodge ospita solo 8 bush chalet, ombreggiati da lussureggianti manghi selvatici ed affacciati sulle rive sabbiose del fiume.
Qui il lusso è sinonimo di isolamento e di contatto con la Natura: le enormi camere con i candidi letti a baldacchino si aprono sulle terrazze panoramiche da cui potrete ammirare i coccodrilli che si scaldano al sole e gli ippopotami che nuotano pigramente in un’ansa protetta del fiume.
Il Mkulumadzi Lodge offre ai suoi ospiti tutti i piccoli ed irrinunciabili comfort che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare durante i nostri safari in Africa: scenografiche outdoor showers, vasche da bagno panoramiche per rilassarsi dopo il game drive mattutino, evening breeze (un’aria condizionata green che permette di rinfrescare i letti, garantendo un sonno confortevole ma risparmiando energia elettrica), laundry service e prodotti da bagno organici.
Nel Lodge ci sono una piscina affacciata sul fiume, dove rifugiarsi per sfuggire alla calura pomeridiana (durante la dry season le temperature qui superano facilmente i 40°C!), e un caratteristico boma dove sorseggiare un aperitivo intorno al fuoco al rientro dal game drive pomeridiano.
Qui tutto, dai picnic nel bush alle cene a lume di candela sulla riva del fiume, è pensato per essere il più possibile romantico ed esclusivo e per far vivere agli ospiti momenti indimenticabili nella magica cornice di un Parco naturale bellissimo, che racconta una storia di rinascita e resilienza.

Le giornate al Mkulumadzi Lodge scorrono lente e perfette, seguendo religiosamente i ritmi della Natura.
A strapparvi al sonno (oltre alla sveglia puntata inesorabilmente ogni mattino alle ore 4.50) saranno la luce dell’alba e il cinguettio incessante dei Böhm’s bee-eater dalle piume multicolori.
La prima colazione leggera si consuma intorno al fuoco poco dopo le 5.00 e alle 5.30 si parte già per il primo game drive della giornata.
Mentre si attraversa a piedi il ponte sospeso e la luce calda dell’alba trasforma il fiume in oro liquido, tutta la magia dell’Africa si manifesta all’improvviso davanti ai vostri occhi facendovi sentire immensamente grati per la bellezza di questo Continente, ancora in larga parte incontaminato.
La mattina scorre veloce sulle piste di terra battuta che costeggiano il fiume o si arrampicano su per le colline che punteggiano la Majete Wildlife Reserve: la vegetazione è sorprendente anche nella stagione secca con il miombo che si tinge dei colori di un bosco autunnale e gli immensi baobab che troneggiano maestosi, svettando tra gli altri alberi della foresta con le loro chiome dalle forme bizzarre.
Il Majete custodisce alcune viewing hides affacciate sulle pozze d’acqua che sono state create per offrire sollievo agli animali durante la stagione secca e, nascosti in questi confortevoli rifugi con vista, si rimane in religioso silenzio ad osservare il via vai incessante, sperando di scorgere la sagoma imponente di un rinoceronte nero o di un elefante tra quelle agili ed aggraziate di antilopi ed impala.
Se ci si allontana troppo dal Lodge a metà mattina si consuma un picnic sulle rive del fiume, altrimenti si rientra per gustare una colazione à la carte con omelette e uova poché.
Il cibo al Mkulumadzi Lodge è delizioso e prevede sempre, tra le varie opzioni, un piatto vegetariano ed una ricetta locale.
Alle 15.30 ci si ritrova per un high tea (rigorosamente freddo ed accompagnato da scones, muffin o cookies homemade) e poi si parte di nuovo nel rovente pomeriggio africano, perché è poco prima del tramonto che gli animali diventano più attivi ed è più facile avvistare un branco di elefanti o una piccola famiglia di leoni con cuccioli al seguito.

A metà pomeriggio il caldo diventa via via meno feroce e la luce si fa perfetta, ammantando la foresta di sfumature dorate; gli animali compaiono all’improvviso e, uscendo dalla fitta vegetazione, ci osservano con indifferenza.
La Majete Wildlife Reserve dà il meglio di sé a quest’ora, con la golden hour che lascia il posto al più perfetto tramonto africano, la palla infuocata del sole che scompare dietro alle montagne lontane e l’arancio che trascolora in ogni sfumatura immaginabile di rosa, blu e magenta.
L’iconico bush sundowner rimane il mio momento preferito e, con gli occhi pieni di meraviglia, brindiamo con un Malawian Gin&Tonic ad una giornata perfetta vissuta in questo piccolo e magico Paese, che è davvero il Cuore caldo dell’Africa.


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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