Elucubrazioni da Cosmopolitan. 1


Le circostanze della vita fanno sì che spesso una persona che era per noi assolutamente speciale si trasformi in un perfetto sconosciuto.

Fanno sì che a volte una persona che aveva un ruolo ben definito nella nostra vita e che ne faceva parte attivamente, ogni giorno, inizi a sbiadire pian piano…
Finché non ne rimane più neppure l’ombra, neppure la traccia indefinita del posto che occupava nel nostro cuore.
Questo meccanismo a volte si innesca automaticamente, come l’istinto di sopravvivenza, come una sorta di salvagente che ci impedisce di andare a fondo insieme alle macerie di una storia d’amore finita: il tempo ed il silenzio, si sa, sono una cura infallibile e, benché cerchiamo di aggrapparci con tutti noi stessi ai nostri ricordi e al nostro dolore, questi inevitabilmente pian piano svaniscono.
Altre volte però questo infido meccanismo si innesca a dispetto di tutto, e soprattutto a dispetto della nostra volontà.
E così un amico speciale con cui (per le ragioni più disparate) non possiamo più condividere il nostro quotidiano, benché ci sforziamo con tutti noi stessi di mantenere un contatto, inizia pian piano a sbiadire, a trasformarsi in un fantasma.
E’ colpa della pigrizia, della mancanza di tempo, della trascuratezza tipica di chi rimanda sempre a domani.
Domani, domani lo chiamerò… domani gli scriverò.
Ma i giorni passano, ed anche le settimane.
Pian piano non ci si ricorda più neppure del proposito di scrivere o di chiamare.
A me è accaduto tante volte.
Solo una volta mi è successo il contrario ed è stata davvero una piacevole sorpresa: ho reincontrato dopo qualche anno una persona con cui non avevo mai avuto un rapporto facile e all’improvviso sembrava tutto cambiato, appianato, addolcito dal tempo e ci siamo ritrovati a ricordare il passato con un sorriso, a ridere e a parlare con una sorta di intimità che non c’era mai stata prima.
Per una sola volta in cui il distacco è servito da palliativo, altre decine di volte il tempo ha fatto il suo corso naturale.
Il momento più doloroso è quello in cui si incrociano questi fantasmi.
Normalmente non ci si saluta neppure più, come se non ci si fosse mai conosciuti.
Ma è ancora più triste soffermarsi a parlare, ed accorgersi di aver disimparato il linguaggio comune.
Elucubrazioni da post-Cosmopolitan: la vodka si sa, rende riflessivi.


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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