L’istinto materno. 1


Venerdì sera io e il Signor G. abbiamo invitato a cena alcuni amici.
La serata è proseguita tra chiacchiere, progetti di viaggio (in Yemen, dove uno dei nostri amici è già stato, riportandoci tra l’altro un reportage fotografico bellissimo) e cazzeggiamenti vari, fino a che non è arrivata una notizia che ci ha lasciati assolutamente di sasso.
Una delle nostre amiche è in dolce attesa.
Lì per lì pensavamo ad uno scherzo e siamo rimasti a guardarci tutti quanti a bocca aperta e in un silenzio a dir poco imbarazzato, poi chiaramente sono scattati baci, abbracci, auguri e battute di rito.
E riflessioni.
Ho già scritto in altre occasioni che i bambini non mi piacciono per niente: mi irritano, sono rumorosi e noiosi e molto spesso incredibilmente maleducati.
Forse è perché frequento quasi esclusivamente single e coppie senza figli (solo due mie amiche hanno delle bambine, e l’unico ragazzino che mi tocca vedere 4 o 5 volte l’anno è il nipote di 9 anni del Signor G.) che la pensano esattamente come me, fatto sta che il mio istinto materno invece di venire alla luce con il trascorrere degli anni si è assolutamente inaridito fino a scomparire del tutto.
E’ soprattutto il pensiero di dover mutare le mie abitudini ed adattare il mio stile di vita a quello di una terza persona a farmi venire i brividi.
Provo una gran tristezza quando penso a quelle persone che, una volta diventati genitori, smettono improvvisamente di vivere: non coltivano più i loro hobby, non escono più di sera se non con il pargolo appresso, non viaggiano più (trascorrere due settimane al mare o in montagna non si può decisamente considerare “viaggiare”), non vanno più al cinema, non hanno più argomenti di conversazione se non quelli che riguardano l’infanzia, non fanno più spese folli per cose assolutamente futili (eh, si sa… diventare genitori significa diventare coscienziosi e previdenti), non fanno più progetti e smettono anche di sognare (o meglio, sogni e progetti hanno per unico e solo protagonista il rampollo).
Ma come si fa a ridursi così?!?
Io ho ancora un milione di cose da fare, un milione di posti da vedere, un milione di emozioni da vivere e non ci penso nemmeno a chiudermi dentro casa con pannolini e biberon!
Sabato, durante una gita a Roma per vedere una mostra-mercato di giardinaggio alla Landriana, ho condiviso queste riflessioni con altri miei amici e siamo giunti ad una conclusione: avete notato che tutti quelli che hanno dei figli rompono sempre e non fanno che chiedere “e voi? che aspettate a fare un bambino anche voi?” etc…etc..?
E’ solo perché sono invidiosi!
Sono invidiosi della nostra libertà e della nostra spensieratezza.
Ci invidiano perché noi possiamo andare in vacanza dove ci pare e piace, in cima all’Himalaya come nel deserto del Mali, mentre a loro tocca ammuffire sotto a un ombrellone.
Ci invidiano perché possiamo passare i week end a fare quello che accidenti ci pare: dormire per una giornata intera, non cucinare e rimpinzarci solo di schifezze, monopolizzare la TV con i nostri programmi preferiti (fossero anche film porno) e magari girare nudi per casa, mentre a loro tocca svegliarsi a orari indecenti e scarrozzare in giro i pargoli per farli divertire, senza un istante di tregua.
Ci invidiano perché loro hanno un sacco di responsabilità, di pensieri e di rotture di palle, mentre a noi le uniche preoccupazioni ce le da al limite il cucciolo di casa.
E’ solo per questo che ci tengono tanto a condividere le gioie di maternità e paternità con tutti i loro conoscenti: così non avranno più niente e nessuno da invidiare!


Miss Bailing

Informazioni su Miss Bailing

Gypsetter, sognatrice, viaggiatrice entusiasta ed instancabile. La mia passione più grande sono i cavalli e il mio tesoro è Sero, un sauro di 30 anni con cui ho condiviso buona parte della mia esistenza. Come Emma Bovary anche io oscillo perennemente tra il mio lato mistico (che vorrebbe ritirarsi a meditare in un ashram indiano) e quello bohémien, il cui sogno nel cassetto è una chambre de bonne nel Marais.

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