1) A. T. Restaurant
4, rue Cardinal Lemoine
info@atsushitanaka.com
Atsushi Tanaka è uno degli astri nascenti della cucina franco-nipponica.
Ha solo 33 anni ma 17 anni di esperienza con alcuni tra i migliori chef europei: ha lavorato nel ristorante di Pierre Gagnaire a Tokyo e poi a Parigi, ha appreso la cucina molecolare con Quique Dacosta in Spagna e si è occupato della creazione dei nuovi menù per Pastorale in Belgio.
Atsushi ha aperto da neppure tre mesi il suo primo Ristorante, un piccolo spazio minimal e raffinato tutto declinato nei toni del rosso e del grigio, nel cuore del Quartiere Latino.
Non si mangia à la carte e sono previsti due soli menu degustazione: il menu déjeuner di 5 portate a 45 euro e il menu diner di 9 portate a 85 euro.
Il servizio è cortese ed impeccabile e al momento della prenotazione verrà presa nota di eventuali allergie e tabù alimentari (io per esempio ho avuto un menu su misura a base di solo pesce e verdure).
Il sommelier Thibault Simon proviene nientepopodimenoche da Agapé Substance (un altro ristorante che mi riprometto assolutamente di visitare) ed ha creato una carta dei vini particolarmente interessante con molte etichette bio e naturali.
E infine la cucina.
Immaginate una cucina francese concettuale, minimalista ed elegante com’è naturalmente la cucina giapponese.
Immaginate dei piatti belli come opere d’arte, serviti in piccole stoviglie degne di un ristorante kaiseki.
Immaginate un trionfo di colori, di petali, di foglie, di erbe aromatiche.
Il nostro pranzo da Atsushi Tanaka è stato una delle esperienze eno-gastronomiche più interessanti di sempre e non solo da un punto di vista estetico!
Ho adorato ogni singola portata e vi consiglio di cuore di sperimentare A. T. Restaurant prima possibile: credo proprio che la stella Michelin sia già dietro l’angolo e poi i prezzi non saranno più così “democratici”!
2) Garance
34, rue Saint-Dominique
Anche Garance è un ristorante giovanissimo (ha appena 9 mesi di vita) ma a Parigi se n’è già sentito molto parlare.
E come potrebbe essere altrimenti visto che il sommelier Guillaume Muller e lo chef Guillaume Iskandar provengono addirittura da quel tempio dell’alta cucina francese che è L’Arpège?!
Ho scelto Garance per la mia cena di compleanno e l’unica cosa di cui posso lamentarmi sono stati dei vicini di tavolo un po’ troppo bruyant (per loro stessa ammissione: quando sono usciti, vittime di una mia occhiataccia, si sono fermati a scusarsi! Cose che succedono solo a Parigi!).
Per il resto la serata è stata perfetta: servizio attento e cortese, piccole sorprese della cucina tra una portata e l’altra, piatti leggeri e raffinati, un piacevole tocco speziato insolito nella cucina francese e una porzione di verdure, tuberi e radici al vapore semplicemente inarrivabile (ebbene sì, anche un semplice contorno a volte può trasformarsi in un’esperienza da ricordare!).
3) Neva Cuisine
2, rue de Berne
+33 1 45 22 18 91
Questo grazioso bistrot sorge nel quartiere di Saint-Lazare all’angolo tra rue de Berne e rue de Saint-Pétersbourg e prende il nome dal fiume Neva che attraversa, per l’appunto, la città di San Pietroburgo.
In cucina ci sono la giovane e talentuosa chef messicana Béatriz Gonzales e lo chef pâtissier Yannick Tranchant, già allievi di Frédéric Robert a La Grande Cascade.
Il rapporto qualità-prezzo è altissimo e infatti trovare posto in questo bistrot è un’impresa quasi impossibile anche visto e considerato che non hanno sito internet né indirizzo email e che all’ora di cena non rispondono al telefono!
4) Chez Graff
62, rue de Bellechasse.
Questo minuscolo bistrot per noi è stato praticamente un ripiego: non avevamo trovato posto da Neva Cuisine ed era troppo tardi per prenotare un tavolo da Les Deserteurs (un altro dei ristoranti sulla mia lista) e così a sera inoltrata siamo scesi a cena praticamente sotto casa.
Alla fine però Chez Graff si è rivelato una piacevolissima scoperta.
Il nome è un omaggio alla celebre brasserie a pochi passi dal Moulin Rouge gestita dal nonno del patron, Thomas Lousteau.
Lo chef Koji Tsuchiya è giapponese, proviene da cucine del calibro di quella de L’Astrance e sforna piatti impeccabili con piccoli tocchi esotici (non perdetevi per niente al mondo la deliziosa cheviche e il carpaccio di fragole!)
Anche in questo caso il rapporto qualità prezzo è altissimo.
….mmmh che leccornie!
ciao
Benedetta
Non mi dire niente!
Ancora devo riprendermi dagli stravizi di quella settimana 😀
che meraviglie!!!! mi viene voglia di partire subito per Parigi, anche se mi sa che potrei accedere solo agli ultimi due….mi metterò in fila e aspetterò pazientemente!
complimenti per le foto, fanno venire l’acquolina!
Grazie!!!
Comunque a pranzo anche i primi due sono più accessibili 😉
In Francia c’è la civilissima consuetudine della formule déjeuner con menu fisso anche nei ristoranti più costosi e stando attenti a ciò che si beve si riesce a mangiare benissimo senza svenarsi!
vero, io poi sono quasi astemia e quindi….”une caraffe d’eau, s’il vous plait!” 😉
aggiungo un commento qui perchè nel post del jardin d’eau non riesco…..anche lì meravigliose foto,
e volevo ringraziarti per i “suggerimenti” di outfit, io guardo soprattutto agli accessori e trovo che alcune tue
collane siano veramente deliziose! poi prendo ispirazione e…spendo….(tutte le scuse sono buone!)
Grazie!!! 🙂
Collane e bracciali sono la mia passione, specialmente vintage ed etnici, e inizio ad averne una piccola collezione!
A settembre torno in India e non oso immaginare quello che riuscirò a comprare 😀