Al di là del muro.


Ho incontrato Cristina Simen presso il suo showroom in via Vigevano a Milano per conoscere il marchio SauveSimen e per capire meglio il suo lavoro.
Appena entrata ho avuto modo di cogliere subito segnali chiarissimi delle sue due grandi passioni: l’arte dei colori e la magia dell’Africa.
SauveSimen, atelier di decorazioni di interni, nasce dalla combinazione dei cognomi di Emanuela Sauve e Cristina Simen. La loro amicizia nasce 20 anni fa quando frequentavano entrambe l’ Institut Supérieur de Peinture Van Der Kelen a Bruxelles.

[english translation at the bottom of the post]

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Dalla passione per l’arte decorativa nasce il loro showroom con base a Milano e a Roma, che attira chi ricerca spunti decorativi: per muri, carte da parati e mobili.
– Alla domanda quale fosse l’aspetto più curioso del suo lavoro, Cristina mi ha risposto sorridendo: “E’ il rapporto con il cliente, perché ciascuno ha una sua propria personalità. A volte puoi incontrare persone con cui ti capisci immediatamente, altre volte invece dovresti avere la sensibilità di uno psicologo per decifrare le loro idee. Con il mio lavoro ho imparato tante cose: prima di tutto a capire quelli che ho davanti, poi ad ascoltarli e infine a interpretare le loro esigenze senza imporre il mio gusto, ma realizzando i loro desideri.”
– Da dove arriva la vostra ispirazione?
“Da qualsiasi cosa: da una goccia d’acqua che scende, da un buco in un muro… E’ un allenare continuamente il cervello e la mente ad osservare, interpretare e quindi a realizzare”.

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– Da dove arriva l’idea di riciclare?
” E’ nata osservando i flaconi dei detersivi. Immaginandoli senza etichette, come possibili prodotti da decorare, per trasformarli in veri e propri oggetti di design. Fatta la prova con i colori e vista l’ottima riuscita abbiamo allargato gli orizzonti con altri oggetti come bottiglie d’acqua o del latte. Ricordando anche la creatività che si vede in Africa dove, con quel poco che hanno, realizzano le cose più originali.”
Il loro amore per l’Africa ha spinto Cristina ed Emanuela a realizzare anche dei vestiti, con tessuti collezionati durante i loro viaggi in terra africana.
“Sono creazioni che nascono a quattro mani: anche se siamo lontane abbiamo un’uguaglianza di gusti e di idee che ci portano a lavorare in simbiosi!”.

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I met Cristina Simen in her milanese showroom and we had a small talk about her work.
SauveSimen is born thanks to her friendship with Emanuela Sauve that she met 20 years ago in Bruxelles, where both were attending the Institut Supérieur de Peinture Van Der Kelen.
Cristina and Manuela have two passions: the magical Africa and the art of colours and from those passions is born their atelier of home decor, with two locations in Rome and Milan.
Working with her customers Cristina has learned to be a little bit psychologist and now she listens, understands and interprets their needs and tastes.
The inspiration comes from everyday things, that Christina and Manuela observe and transform.
The idea of recycling, for example, is born from the detergent bottles: they took inspiration from the Africans that realize beautiful things with very poor material.
Their love for Africa has become also a little collection of dresses, made with fabrics bought during their travels!

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Roberta

Informazioni su Roberta

Amante della moda, stylist e pubblicista, Roberta è la classica milanese bionda e bon ton, che avrebbe voluto nascere negli anni 60, maniaca delle buone maniere e dello stile Grace Kelly, inguaribile romantica innamorata dell'Amore. E per amore ha imparato a viaggiare, scoprire nuovi luoghi e cucine (da riproporre a casa al maritino, con esiti... altalenanti!), infilarsi un paio di infradito e una k-way e godersi il fango e la pioggia torrenziale di una qualche giungla tropicale. E ancora per amore si è trasferita a New York, a godersi la giungla metropolitana, abbandonando il linguaggio patinato che era abituata ad utilizzare per SportWeek, Gioia e Maxim. Con la sua rubrica "Una milanese a New York" Roberta vi racconta come si trova una milanese nella Big Apple (perché non è tutto come Sex and the City!) e come si sta quando si torna a casa.

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