L’autunno per me è tempo di lunghe passeggiate nei boschi, rilassanti sessioni di yoga, riflessioni davanti al caminetto e appassionanti letture.
Il novanta per cento della mia biblioteca yogica contempla saggi, manuali e testi di teoria e pratica dello yoga, ma oggi voglio condividere con voi una piccola lista di narrativa sullo yoga e sull’India.
E’ una selezione parziale e forse un po’ arbitraria e sarei quindi felice di ricevere i vostri suggerimenti di lettura per ampliare la collezione e gli orizzonti!
– Tra i capolavori indiscussi della narrativa indiana annovero I Figli della Mezzanotte di Salman Rusdhie, autore da tempo in lizza per il premio Nobel alla letteratura, forse più conosciuto per il controverso libro “I versi Satanici” che gli costò nel 1989 una fatwa di Khomeini e che è chiaramente ispirato al romanzo russo Il Maestro e Margherita di Bulgakov (che per me rimane il romanzo più strabiliante della letteratura mondiale, se mi permettete questo superlativo assoluto!)
Dalla collaborazione tra Rusdhie e Deepa Mehta, regista audace della trilogia Acqua, Fuoco e Terra (tutti film di grande impatto visivo e tematico) è nato il bellissimo film I figli della Mezzanotte.
Pur trattandosi di due linguaggi diversi e dunque non comparabili, il mio consiglio è quello di leggere prima il libro, per apprezzare al meglio entrambi!
– Se i libri voluminosi non vi spaventano vi consiglio Shantaram, nelle cui pagine la saga infinita e turbolenta di un uomo si mescola con l’incredibile complessità e ricchezza di una città e di una nazione intera: rispettivamente Bombay e l’India.
Shantaram è un librone di quasi 1000 pagine che si leggono tutte d’un fiato. O quasi.
– La letteratura di viaggio dedicata al sub-continente indiano è vastissima ma il mio consiglio, per prepararsi ad un primo viaggio in India, è quello di puntare su tre classici: Un’idea dell’India di Moravia; L’Odore dell’India di Pasolini ed Esperimento con l’India di Manganelli.
L’India di Moravia è vissuta con la testa e l’India di Pasolini con la pancia.
Manganelli invece ne dipinge un quadro poetico: “Esperimento con l’India è innanzitutto un esperimento con se stessi, un consegnarsi al deposito dei sogni, l’unico luogo dove esistono ancora gli dei, ma come delegati di un dio sprofondato in se medesimo, e contemporaneamente incarnato dovunque, un luogo di templi e di lebbrosi, dal quale il sorriso di Buddha o Shiva non sono mai stati cancellati, morbidi e incomprensibili, estatici e mortali.”
– Ancora non l’ho letto, ma fonti sicure mi consigliano di includere in questa piccola biblioteca dedicata all’India, un altro classico senza tempo: La Città della Gioia di Dominique LaPierre.
Concludo con alcuni romanzi più leggeri, tra l’introspettivo, lo spassoso e l’ironico:
– Mangia, Prega, Ama di Elizabeth Gilbert. Successo editoriale (e cinematografico) di livello mondiale, è la storia parzialmente autobiografica di una donna che molla tutto e parte alla ricerca del piacere, della spiritualità e dell’equilibrio in tre Continenti diversi. Come non identificarsi?!?
– L’Amore, il Sesso e lo Yoga di Lucy Edge racconta l’esperienza dell’autrice in giro per l’India, tra ashram, scuole di yoga e incontri. Sulla stessa linea il romanzo biografico di Sarah Macdonald, Holy Cow – An Indian Adventure che purtroppo non è ancora stato tradotto in italiano.
– Infine, il più recente Tutta Colpa dello Yoga di Laura Schiavini che ho appena ordinato!
