La cosa che colpisce di più arrivando per la prima volta in Cambogia è il clima, per cui non riesco ad immaginare un aggettivo più adatto della parola “feroce”.
Se considerate che Novembre è l’inizio della cosiddetta “Cool Season” e che si raggiungono comunque picchi di 38°C con un tasso di umidità che sfiora spesso l’80% potrete farvi un’idea di cosa parlo.
E’ quindi evidente come, progettando un viaggio in Cambogia, sia assolutamente necessario scegliere una sistemazione adatta a farci sopravvivere a tutti i disagi climatici del caso.
Su consiglio della mia cara amica Irene ho trascorso qualche giorno nel delizioso Rambutan Resort di Siem Reap che è stato un vero e proprio buen retiro in mezzo alla fatica e alla calura infernale della mia escapade cambogiana: il pensiero del suo lussureggiante giardino tropicale e della sua ombrosa e fresca piscina infatti, è stato l’unico a tenermi in vita durante le roventi giornate trascorse sotto il sole crudele di Angkor!
Il Rambutan Resort è in una posizione fantastica, a pochi minuti a piedi dall’Old Market di Siem Reap, ed ha un piccolo ristorante dove ci si può rifocillare a tutte le ore, gustando le delizie della cucina Khmer e qualche ottimo piatto western style.
Il pesce saltato allo zenzero e la Tom Yum Soup sono letteralmente da leccarsi i baffi e i banana pancake serviti a colazione i migliori in assoluto che io abbia mai assaggiato (Canada e California comprese!).
Dopo una giornata trascorsa scarpinando tra pietre roventi e polvere potrete concedervi anche il piccolo lusso di una riflessologia plantare a bordo piscina e vi assicuro che vi sembrerà di rinascere a nuova vita!
Il Rambutan Resort oltretutto è gay friendly e quindi, con la sua clientela composta prevalentemente da ospiti adulti, è il posto ideale se volete riposarvi le orecchie lontani da famigliole rumorose e bambini urlanti.