La prima volta che ho sentito nominare i bicchieri Zalto è stata nel Marzo del 2015, durante un wine travel in Maremma ospite dell’Azienda Agricola Terenzi.
Ero (come capita spesso) l’unica blogger presente al cospetto di vignaioli e giornalisti eno-gastronomici e, durante la degustazione dei vini in cantina, uscì fuori il nome di Zalto.
Presi diligentemente nota ascoltando meravigliata i discorsi entusiastici su come un bicchiere fosse in grado di esaltare così tanto i profumi e il sapore del vino da trasformare il semplice gesto del bere in un’indescrivibile esperienza multisensoriale e, benché (ve lo devo confessare) fossi abbastanza scettica al riguardo, mi ripromisi di sfruttare l’idea per un regalo speciale.
In realtà mi dimenticai ben presto di quei mirabolanti bicchieri fino a quando non me ne trovai uno davanti, durante un viaggio stampa in Alto Adige, poco più di un anno dopo.
Ebbene posso assicurarvi che quei giornalisti eno-gastronomici da cui avevo sentito parlare dei bicchieri Zalto non esageravano: una volta stretto tra le dita uno di quegli steli sottilissimi ed eleganti è impossibile tornare indietro e qualsiasi bicchiere diverso da uno Zalto vi sembrerà pesante e dozzinale.
Ovviamente appena rientrata dal mio viaggio stampa comprai subito una coppia di bicchieri Zalto Borgogna da regalare al Signor G., scegliendo non a caso il bicchiere più scenografico di tutta la collezione Zalto, disegnato per esaltare i vini più espressivi e potenti e con una capacità a dir poco pazzesca: sembra incredibile ma questi calici incantevoli dallo stelo sottilissimo hanno una capacità di ben 960 ml!
Un bicchiere Zalto è leggero come una piuma e sottile come un ago, e i suoi 0,3 millimetri di cristallo soffiato a mano senza l’uso di ossido di piombo permettono al vino di spiegare tutte le sue infinite sfumature di gusto.
La prima volta che berrete da un bicchiere Zalto avrete quasi paura di toccarlo perché i calici vi sembreranno così fragili da potersi infrangere anche solo sfiorandoli, ma in realtà questi bicchieri sono molto resistenti ad opacità e graffi e si possono addirittura lavare in lavastoviglie!
I bicchieri Zalto sono soffiati a mano da sei generazioni da una famiglia austriaca di origine veneziana che ha ideato questi calici prendendo ispirazione dagli antichi Romani, che utilizzavano gli angoli di inclinazione della Terra per costruire i depositi e i magazzini dove conservare il cibo e le bevande, per mantenerli freschi e migliorarne il gusto.
Così le curve dei calici Zalto utilizzano questi paralleli cosmici e sono inclinate di 24, 48 e 72 gradi, per consentire al vino di esprimere al massimo il suo potenziale e per offrirci un’esperienza di degustazione davvero indimenticabile.