Immaginate di dormire in un castello con più di 700 anni di storia e di svegliarvi, una mattina d’Inverno, in una stanza calda ed accogliente con il camino acceso e splendidi soffitti a cassettoni e con l’alba che, fuori dalla vostra finestra, tinge il cielo di rosa mentre le nebbie salgono lentamente dal letto del Grande Fiume.
Siete in quel territorio suggestivo (e forse troppo poco conosciuto) che è la Bassa Parmense dove sorge il castello Pallavicino, noto anche come Palazzo delle due Torri, che fu costruito nel 1249 dal Marchese Uberto Pallavicino e che, dopo secoli di vicissitudini e un lungo periodo di abbandono, è stato recuperato e restaurato con amore dalla Famiglia Spigaroli, che l’ha trasformato in un romantico Relais di 11 camere membro di Les Collectionneurs.
L’Antica Corte Pallavicina è oggi la destinazione ideale per un’escapade alla scoperta di un territorio ricco di storia, sapori e tradizioni ed è meta di pellegrinaggio per tutti quei palati esigenti che giungono fin qui per scoprire il Re dei salumi italiani.
Questa è infatti la terra del culatello, di cui lo Chef Massimo Spigaroli è uno dei più fini interpreti: vi basti sapere che è stato consulente norcino per la farm in Galles del Principe Carlo e che nelle sue cantine troverete ad affinare i culatelli destinati alle tavole del Principe Alberto di Monaco e a quelle dei migliori ristoranti stellati in giro per il mondo.
Ma Massimo Spigaroli non è solamente un Masalén, cioè un Maestro nell’arte della norcineria, ma anche uno Chef rinomato che ha visto premiare la sua cucina “gastrofluviale” con una stella Michelin e tre forchette rosse.
All’Antica Corte Pallavicina tutto è curato nei minimi dettagli e pensato per offrire agli ospiti un’esperienza strettamente connessa al territorio.
Le camere hanno tutte grandi finestre affacciate sui pascoli o sul fiume, un camino funzionante, in-room bathtub, mobili d’epoca e soffitti cinquecenteschi; nelle sale da bagno troverete ad attendervi lavabi di stagno e stuoie in legno di pioppo, frutto del lavoro dei maestri artigiani locali, e saponi artigianali prodotti con olio d’oliva ed aromatizzati con diverse essenze di vino.
Le stanze portano i nomi di antichi condottieri, duchi e cardinali e raccontano tutte una storia, come la nostra (la stanza dei Duchi) che narra di un episodio avvenuto nell’Estate del 1447 quando, durante la guerra tra Venezia e Milano, Francesco Sforza e sua moglie Biancamaria Visconti pernottarono nel castello Pallavicino di Polesine.
Il percorso a ritroso nel tempo continua al piano nobile dell’Antica Corte dove durante l’Inverno il fuoco scoppietta sempre negli imponenti camini e dall’alto delle volte gli splendidi affreschi narrano scene mitologiche e di vita agreste: qui grandi divani accolgono gli ospiti che possono rilassarsi davanti al fuoco acceso in compagnia di Nerone, il gatto di casa, leggendo un libro, degustando un aperitivo o sorseggiando una tisana preparata con erbe coltivate e raccolte seguendo antiche ricette di famiglia.
All’esterno invece, subito al di là dell’antico arco e del ponte che attraversa il fossato, vi aspetta un romantico orto giardino dove passeggiano indisturbati 5 maestosi pavoni, animali tra i più presenti nelle opere degli artisti del ‘400 e nelle celebrazioni civili e militari del periodo, per la loro bellezza e per la complessa simbologia ad essi legata.
Al mattino gli ospiti dell’Antica Corte consumano la colazione nell’adiacente Hosteria del Maiale (che è il secondo ristorante del Relais) un luogo recuperato che appartiene alla tradizione della Bassa Parmense, dove si respira ancora l’atmosfera di un’antica hosteria medioevale e dove tutto racconta una storia, che è quella del Grande Fiume e degli eventi consumati sulle sue sponde.
Qui gli scaffali che ricoprono le pareti ospitano i vini del territorio, le marmellate, le conserve, le mostarde, le giardiniere e i succhi di frutta fatti in casa con i prodotti dell’orto e del frutteto e sarà il profumo del pane e dei dolci appena sfornati a solleticare i vostri sensi, risvegliandoli dolcemente.
Ma il vero fiore all’occhiello e l’orgoglio dell’Antica Corte Pallavicina sono le sue antiche cantine: un vero e proprio caveau dove, nel perfetto microclima creato dal fiume Po, riposano e stagionano i culatelli oggi come 600 anni fa, quando questi pregiati salumi venivano serviti durante i sontuosi banchetti dei duchi di Milano o inviati in dono ai temibili condottieri e alla nobiltà di tutta Europa.
L’Antica Corte Pallavicina ospita anche un Museo del Culatello ed è il punto di partenza per un percorso di 1,5 chilometri (denominato PO FOREST) che porta alla scoperta del bosco, della vegetazione di golena del fiume Po e dell’allevamento allo stato brado di maiali neri, un’antica razza recuperata da Massimo Spigaroli che è anche il Presidente del Consorzio del Suino nero di Parma.
Se volete conoscere meglio Massimo Spigaroli e la sua cucina gastro-fluviale qui trovate una mia intervista allo Chef.
I was wearing: dress, courtesy of Kinche, boots, Casadei.
Grazie per la tua recensione, ho scoperto dell’Antica Corte e della promozione 50 anni in due tramite questo blog. La visiterò a Gennaio ed ho chiesto proprio la Stanza dei Duchi come camera.
Ciao Luca,
mi fa molto piacere!
Ti auguro un bellissimo soggiorno all’Antica Corte, sono sicura che sarà un week end speciale! 🙂