Che decidiate o meno di fare trekking durante il vostro viaggio in Nepal una tappa a Pokhara è imprescindibile, perché è solo arrivando qui che potrete farvi un’idea della maestosa bellezza del range himalayano ed accedere a tutte quelle attività escursionistiche che sono alla portata di tutti, non solo di scalatori e di trekkers esperti.
La città, che sorge sulle rive del lago Phewa a 203 km e quasi 7 ore di viaggio da Kathmandu, è la seconda in Nepal per numero di abitanti ed è diventata il fulcro delle attività olistiche e naturalistiche del Paese.
Ci sono moltissimi ashram e resort dove concedersi uno yoga retreat o un soggiorno benessere e molte agenzie che propongono esperienze di trekking più o meno impegnative.
Per le nostre attività a Pokhara noi abbiamo scelto di affidarci ad un’agenzia locale, Skylark Himalayan, che propone esperienze ed itinerari custome-made in ogni regione del Paese.
La nostra scelta è stata guidata anche e soprattutto dal fatto che questa agenzia promuove un turismo responsabile ed eco-friendly, che preserva la bellezza del patrimonio naturalistico e culturale nepalese, e predilige l’utilizzo di prodotti locali e l’impiego di personale locale non solo per sostenere le comunità del territorio ma anche per offrire ai viaggiatori un’esperienza il più autentica possibile.
Avendo a nostra disposizione un tempo limitato abbiamo scelto di approcciarci alle cime himalayane nel modo più easy possibile: raggiungendo uno dei campi base del range dell’Annapurna con uno spettacolare volo in elicottero e facendo un’escursione per ammirare l’alba dal punto panoramico di Sarangkot.
Se non l’avete ancora fatto vi invito ad andare a leggere il mio post dedicato all‘incredibile esperienza del Mardi Himal High Camp qui.
Oggi vi racconto invece la nostra esperienza a Sarangkot, un colle che sorge a pochi chilometri dalla città di Pokhara e da cui si gode una delle più belle viste di tutto il Paese.
Salendo fin lassù infatti, ad un’altitudine di appena 1300 metri, la vista è libera di spaziare su molti degli spettacolari 8000: dal Dhaulagiri (8.167 m) ad Ovest, fino all’Annapurna, al Machapuchare (6.993 m) e al Manaslu (8.163 m) ad Est.
Per questa escursione siamo partite dall’hotel alle 5.30 del mattino, prelevate dal nostro autista di Skylark Himalayan, ed abbiamo raggiunto Sarangkot in meno di mezz’ora.
Anche se molte agenzie si riferiscono a questa escursione come ad un “trekking” si tratta in realtà di una brevissima passeggiata alla portata di tutti (circa 10 minuti) dal parcheggio fino ad un caffé dotato di terrazze panoramiche attrezzate di tutto punto da cui godersi lo spettacolo dell’alba, magari sorseggiando un chai bollente.
Il meteo a Pokhara è davvero imprevedibile ed un cielo sereno purtroppo può rannuvolarsi in pochissimi minuti: tenete conto di questo perché le probabilità di assistere ad un’alba spettacolare sono aleatorie anche in alta stagione, quando la visibilità è migliore e le piogge sono scarse.
Noi abbiamo subito 2 giorni di pioggia durante il nostro soggiorno a Pokhara e purtroppo anche lo spettacolo dell’alba è stato rovinato da un temporale improvviso: mentre eravamo sedute in prima fila sulla terrazza panoramica, attrezzate di tutto punto e debitamente intabarrate per sopravvivere al freddo, è iniziato a tuonare, nel giro di pochi minuti il cielo che iniziava a tingersi di rosa si è fatto scuro ed è arrivato il diluvio.
Tuttavia vi consiglio comunque di fare un tentativo, perché assistere allo spettacolo dell’alba sulle cime himalayane è qualcosa che ricorderete per tutta la vita!
