Cose indispensabili per sopravvivere ad un autunno parigino:
– un paio di stivali da pioggia.
– un ombrello tascabile.
– un impermeabile leggero da mettere e togliere al volo.
– il vostro fedele Navigo.
Cose da fare durante un autunno parigino:
1) Musei:
– Musée du Quai Branly.
E’ uno dei miei musei preferiti in assoluto e non potevo esimermi dal tornare a visitarlo.
Bellissime le due temporanee Teotihuacan la città degli Dei (fino al 24 gennaio 2010) e 165 anni di fotografia iraniana (fino al 29 novembre 2009).
– Museo Cernuschi.
Anche questo Museo lo conosco a memoria ma la temporanea sui Buddha di Shandong (fino al 31 dicembre 2009, informatevi sulle visite guidate) è da lasciare senza fiato chiunque ami l’arte orientale.
– Museo dell’Erotismo.
Dove altro poteva sorgere se non davanti al Moulin Rouge?!?
E’ senz’altro un luogo goliardico (specialmente la sezione Arte Popolare e la piccola boutique che, come potrete immaginare, non vende libri e cartoline) ma nella sezione Arte Sacra ci sono belle sculture ed interessanti miniature erotiche, e tra le temporanee ho addirittura adorato la mostra di Jacques Charrier intitolata Kâma-Sûtra : le paradis perdu e le belle tavole di Jean-Pierre Ceytaire dedicate alla Bella addormentata.
Inoltre c’è una sezione molto interessante dedicata alle case chiuse, con belle foto dei primi anni del ‘900 e addirittura uno schermo che trasmette film pornografici muti degli anni ’20, che definire strabilianti è dir poco!
Insomma lo consiglio per un pomeriggio divertente tra amiche oppure per un rendez-vous tra innamorati.
2) Shopping.
L’autunno è la mia stagione preferita ma ammetto che quando si tratta di shopping è la peggiore dell’anno: i saldi sono ancora lontani e le finanze sono state messe a dura prova dalle vacanze estive.
Tuttavia Parigi sempre Parigi e non ci si può mettere i paraocchi per evitare di sbirciare le sue scintillanti vetrine.
– Approfittate della civile consuetudine degli sconti per i clienti stranieri da Printemps (-10% fisso, ma ricordatevi di prenotare in internet la vostra preziosa card!) e tenete d’occhio le svendite stagionali alla Galerie LaFayette.
– Ricordatevi che tutti i marchi low cost hanno almeno una boutique nella deliziosa Rue de Rivoli.
– Passeggiate pigramente per il Marais alla ricerca di piccoli cadeaux:
Un té speciale da Le Palais des Thés; un’essenza, un delizioso sacchettino per la biancheria, o una shopping bag assolutamente coquine da Fragonard; una candela di Diptyque: la novità più deliziosa è quella delle candele gemelle da bruciare in duo, come la Belle e la Bete (o l’unione di un esteta taciturno e un’elegante impertinente); cioccolatini da Cacao et Chocolat; un libro raro o inedito, o un prezioso book fotografico da scovare con pazienza in una delle tante librerie del quartiere (io ho trovato addirittura un romanzo di Tagore, e giuro che non sapevo neppure che esistessero romanzi del mio amato Poeta editi in Europa!).
– Andate in Boulevard de Rochechouart da Tati. E’ una specie di enorme supermercato che definire low cost è riduttivo, io non ho mai avuto il tempo di andarci ma sembra che le parigine lo ritengano molto cool. Insomma provate e poi fatemi sapere!
– Fate incetta di accessori chic.
Calze prima di tutto (parola di una che da Kenzo si è dovuta togliere le scarpe per mostrare nei dettagli alle commesse i suoi “fantasmini” ricamati d’oro e ornati di nastri di velluto rosso) da Tabio al 15 di rue Vieille du Temple per autentiche meraviglie giapponesi oltretutto a prezzi accessibili.
E poi colletti (si vede eh, che in tv trasmettono la seconda serie di Gossip Girl?!?): pare che siano deliziosi quelli di Marion Mille che potete trovare da Omiz, al numero 8 di rue des Abbesses.
3) Pomeriggi piovosi.
– Fate un giretto da Shakespeare & Co. (la via non la ricordo ma è sulla Rive Gauche, proprio di fianco a Notre Dame) per passare qualche ora a sfogliare vecchi libri al secondo piano, respirando un’aria che più bohemien non si può.
– Tenete d’occhio le date dei concerti d’organo a Notre Dame (d’autunno di solito la domenica pomeriggio) e se proprio non riuscite a beccarne uno visitate la Chiesa durante la funzione della sera: certo non sarà quell’organo ad accompagnare i vostri passi ma potrebbe capitarvi fortunosamente un coro o qualcosa del genere.
– Andate a bere un tè nella sala di Mariage Freres in rue des Grands Augustins (tra le 4 sale parigine quella meno affollata di turisti). I dolci sono squisiti, il locale è molto adatto alle clienti solitarie e se non siete dei fini conoscitori di tè tra le centinaia proposti nel menu potete semplicemente scegliere uno dei famosi melange, basandovi sull’umore del momento: tipo un Nostalgie per il vostro ultimo pomeriggio parigino?!?
– Fate una gita nella campagna francese e spingetevi in treno fino ad Epernay, capitale della Champagne per visitare le caves di una delle famose Maison e degustare le mitiche flute di bollicine perchè, come diceva Madame de Pompadour, lo champagne è l’unico vino che ha il potere di rendere una donna più bella.
@Ciao e benvenuta 🙂
Parigi in primavera e' un'esperienza che mi manca… ma se vai ad inizio primavera mi sa che tutte le raccomandazioni di questo post ti saranno utili, compresa quella degli stivaletti da pioggia!!!
sono arrivata per caso sul tuo blog e ho trovato proprio quello che cercavo…consogli sull'abbigliamento ed una ''guida'' per Parigi. anche se parto in primavera andrà comunque bene??? 😀
@khalimero:
Ecco, la baguette! La mia croce!!!
Io (che un pochino igienista lo sono) ogni volta faccio i salti mortali per evitare che venga sbattuta sul bancone pieno di germi, così… senza neanche un sacchettino di carta a proteggerla! E poi trasportarla sotto il braccio… brrr…
Ma sono d’accordo con te: adoro i mercati parigini e perfino fare la spesa diventa una romantica incombenza tra quegli stupendi banchetti!
Quanto al Museo dell’Erotismo: l’avevo detto io che è un luogo perfetto per un rendez-vous romantico!
(Anche se quando sono andata io c’erano più che altro donne e vecchietti soli :-D)
Ehhh… Parigi…
Per quanto molti italiani non sopportino a priori i francesi, e trovino da ridire su Parigi, io faccio parte di quella categoria che ama comunque questa città, ed ogni volta che mi trovo a passarci ne rimango piacevolmente affascinato… I mercati ortofrutticoli sono sensazionali…. I francesi sono un popolo contadino e i freddi e sterili guanti di cellophane o le confezioni in vaschette sono assolutamente banditi. Un francese non comprerà mai un frutto o una verdura se non può toccarli, rigirarli tra le mani e sentirne profumo e consistenza, con buona pace degli igienisti!!! ma del resto è famosa l’immagine della baguette "trasportata" tenendola sotto il braccio 🙂
Straordinario anche il museo dell’erotismo. Mi è capitato di visitarlo in dolce compagnia e devo dire che è stata una esperienza fantastica… Nulla di volgare o semplicemente e solamente fisico, ma una sottile e sensoriale sensazione che ha determinato un feeling particolarmente intenso con l’altra persona, rendendo la giornata ( e non solo la giornata) veramente indimenticabile :-))
Ah… che nostalgia!!!
Kh. :-*
@zyo:
no dai, quelle che ho scattato da Shakespeare & Co. sono bellissime *__*
E poi secondo me per fotografare cibarie e fiori sono imbattibile!
(Ma in effetti i complimenti per le foto me li faccio sempre e solo da sola!)
Stavo proprio per precisare il fatto che ultimamente le uniche foto decenti di questo blog sono stattate da me! :p
Zyo
@Signor G.
Sei sempre il solito acido!
Le mie foto in notturna sono stupende (certo con una bella Reflex come quella di zyo secondo me verrebbero addirittura meglio :-P) e la zia Paola ha apprezzato sicuramente di più il Quai Branly che la temporanea di stampe erotiche giapponesi a cui l’abbiamo trascinata!
Infatti quando sono stata al Museo dell’Erotismo (a Pigalle!!!) l’ho pensata un sacco!!!
La foto dal terrazzino è stata fatta con una macchina fotografica affetta da qualche difetto alla vista? Tipo ipermetropia? Mancava solo il laccetto davanti ed oplà…la tua firma. E poi la carta sconto di primtemps è generoso da parte tua consigliarla visto che tu non ne hai potuto usufruire. Ed infine: "che barba co’ ‘sti fantasmini non se ne può più".
Signor G.
Ps. Il museo di Quai Branly è per stomaci veramente forti, chiedetelo alla Zia Paola che se l’è dovuto sorbettare anche lei.
@Gianfranco:
Pensa che quei fantasmini mi erano piaciuti così tanto che quando li ho acquistati li ho addirittura postati, quindi li puoi vedere qui!
Quanto allo champagne non so se mi rende più bella, ma niente mi fa sentire allegra come avere la testa leggera per colpa di quelle bollicine…
Salvo esagerare, che poi mi viene la sbornia triste con tanto di pianto, occhi pesti e naso rosso a discapito della teoria di Madame de Pompadour 😀
Non potendo recarmi a Parigi mò-mò, mi sono lasciato prendere da altre cose.
I fantasmini ricamati d’oro e ornati con nastri di velluto rosso, mi sembrano molto chic.
Lo champagne è l’unico vino che ha il potere di rendere una donna più bella! Ah, se così fosse, ne varrebbe la pena sempre.
Ciao, Gianfranco.
E’ troppo tardi x un commento: next time.
Ciao, Gianfranco.